Loubna Meliane, la vera “anti” Ruby, o meglio né puttana né sottomessa.
Devo dire, che quello che abbiamo creato è fantastico e dobbiamo fare del tutto per dargli la maggiore visibilità possibile!
E’ in costruzione il sito, è già stata aperta la pagina specificatamente dedicata, ma c’è una foto che pubblico subito, perchè lo ritengo molto importante come esempio in questo momento.
Nelle scorse settimane, ed ancora oggi, vediamo e leggiamo tante polemiche moralista sulla figura di Ruby, coinvolta nello scandalo Berlusconi.
Ruby è una escort di origine marocchina. Ai tempi in cui frequentava Arcore era minorenne.
La sua storia è da manuale. Figlia di genitori immigrati indigenti con i quali viveva in Sicilia, all’età di circa 16 anni si iscrive ad un concorso di bellezza (dove tra l’altro dichiara che il suo sogno nella vita è fare il carabiniere), con un giuice particolare, Emilio Fede.
Di li, guarda caso, inizia la storia di Ruby come la conosciamo. Prostituzione, discoteche, furti, bugie, centri di accoglienza per minori dai quali continua a fuggire.
Ora Ruby è maggiorenne, ed a quanto pare una delle donne più odiate dalle italiane.
Tante le italiane – e non solo – che sono scese nelle piazze a protestare, io non sono come Ruby, ho una dignità.. e Ruby non ce l’ha una dignità.
E’ davvero così? Ed i perchè?
Ma è Ruby il problema?
Sfogliando l’album collettivo, ed in particolare leggendo la storia i questa donna che vi propongo, ho ancora più chiaro che no! Non è Ruby il problema.
Il problema è che spesso noi, e soprattutto chi proviene da una cultura o ambiente molto chiuso, siamo schiacciate tra due stereotipi dell’estremo: o puttana o sottomessa… o santa o puttana.
Succede poi che noi stesse assorbiamo questa dicotomia e passiamo noi stesse da un estremo all’altro.
Dicotomia che, onestamente pensavo si fosse superata.. ma che aimè abbiamo visto nelle ultime settimane riproposto dalle stesse donne… a segno che forse, non siamo ancora libere!
Libere di dire… io non sono nessuna di queste due cose… IO SONO!!
E non ho bisogno di mettermi un’etichetta, o i farmi metere una etichetta, per affermare il mio IO.